Acqua di San Giovanni. Antica tradizione per salutare il solstizio

Acqua di San Giovanni. Antica tradizione per salutare il solstizio

Acqua di San Giovanni. Antica tradizione per salutare il solstizio

 

L’acqua di San Giovanni è un’antica tradizione che si colloca tra le più conosciute e misteriose tradizioni popolari.

Soprattutto nel legame tra luna e acqua, i poteri e gli influssi magici favorevoli che si innescano durante  il solstizio d’estate.

 

Come la maggior parte delle feste arrivate a noi  trova origini pagane,  originariamente si festeggiava il sole per scongiurare l’oscurità e le giornate che riprendevano ad accorciarsi .

Di certo tutte le  varie usanze  connesse al Battista hanno il fine ultimo di proteggere e auspicare cose buone per la natura che ci circonda.

Da dove nasce la tradizione de l’Acqua di San Giovanni ?

Rifacendosi ad antiche credenze, la notte tra il 23 e 24 giugno coincidente con il solstizio d’estate è una notte magica  dove l’impossibile diventa possibile e accadono meraviglie. Così proprio come anche William Shakespeare  ci racconta in “ sogno d’una notte di mezza estate”. La notte dove il mondo delle fate e della natura si intreccia e si incontra che il mondo umano .

 

Ma, cosa si deve fare? 

Innanzitutto  si raccolgono le cosiddette Erbe di San Giovanni che si mettono in  in una ciotola con  dell’acqua e si lasciano ai favori della luce notturna tra il 23 e il 24 giugno .

In questo modo l’acqua si caricherebbe di influssi e poteri magici benefici con cui lavarsi al sorgere del sole . La Tradizione, inoltre, vuole che porti  giovamento alla pelle e  che sia anche una protezione contro le malattie in generale.

Come dice il detto “La guazza (rugiada) di Santo Gioanno fa guarì da ogni malanno”

La tradizione vuole  che vengano raccolte un mix di  erbe spontanee : Petali di rosa,menta, chiodi di garofano, ranuncoli, camomilla matricaria, artemisa , arnica, verbena , papaveri, fiordalisi ,l’aglio ( contro streghe e sortilegi),  finocchio ( contro gli inganni) e udite udite foglie di Felce ( pianta dalle potenti doti. In germania c’è la credenza che le streghe le usino per rendersi invisibili) .

Sebbene non ci sia una Regola fissa per questo mix di erbe è  assolutamente immancabile la presenza dell’ Iperico . 

L’iperico (Hypericum Perforatum) è detto anche Erba di San Giovanni  perché coloro che si trovavano in cammino in questa notte magica infilandosi  un ramoscello sotto la camicia insieme alla ruta e l’aglio erano protetti dalle streghe che proprio durante quella notte si muovevano per andare al loro convegno annuale.

Il Legame con San Giovanni trova rafforzamento nei petali che se sfregati tra le dita macchiano di rosso ( detto tradizionalmente “sangue di San Giovanni”).

L’iperico erba spontanea soprannominata “scacciadiavoli” veniva usato per guarire morsi di serpenti, epilessia, bruciature .

Durante  il medioevo dei  mazzetti di iperico venivano attaccati sull’uscio delle porte per evitare ai demoni di entrare in casa.

Le sue doti medicamentose sono testimonianza in effetti in antichi libri di medicina,  dove ci raccomandano il balsamo ricavato dalle foglie e dai fiori .

Fatto questo piccolo e quanto mai sintetico racconto sulle erbe e l’acqua di San Giovanni non resta che andare in campagna, nel bosco e raccogliere le nostre erbe per bagnarci mani e viso la mattina del 24.

Amo follemente queste antiche tradizioni che tengono sempre un filo e un legame con il nostro passato! Buon Solstizio d’estate a tutti  … e se vi è piaciuto questo post condividetelo con i vostri amici!

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